Le affezioni muscoloscheletriche costituiscono un esempio tipico delle malattie lavoro-correlate, cioè delle malattie che si pongono a cavallo tra la patologia professionale e la patologia comune, per le quali solo unanalisi multivariata dei fattori di rischio consente di valutare la quota attribuibile a cause di lavoro.
Tra la popolazione generale, il 70-85% soffre di mal di schiena almeno una volta nella vita mentre, nella popolazione adulta, lincidenza annuale e la prevalenza puntale di mal di schiena, di intensità e durata almeno moderate, sono rispettivamente del 10-15% e del 15-30%.
Se spostiamo la nostra attenzione sulla popolazione lavorativa possiamo affermare che le malattie e i disturbi muscoloscheletrici (DMS) sono assai diffusi e costituiscono una delle principali cause di assenza per malattia in molte attività, con un forte impatto sul benessere della forza lavoro, la sua produttività e lassenteismo.
Diversi studi hanno collegato il verificarsi di disturbi a schiena, collo e arti superiori, con varie attività fisiche sul posto di lavoro, ma tali disturbi spesso non sono una semplice conseguenza di esposizioni dannose a sforzi fisici. Vi sono buone evidenze, dimostrate in studi osservazionali, che mostrano come tali disturbi siano anche associati a fattori di rischio psicologici come stress lavorativo, basso tono dellumore e tendenza alla somatizzazione.
Per indagare se il prolungato o aumentato stress lavorativo, la tendenza a somatizzare e altre caratteristiche individuali siano o meno associati con il rischio di peggioramento dei DMS, abbiamo aderito al progetto CUPID. The Cultural and Psychosocial Influences on Disability (CUPID) study è un'indagine epidemiologica multi-centrica e multi-nazionale, istituita per esplorare il contributo di comportamenti sulla salute dovuti a influenze culturali e di altri fattori di rischio psico-sociali ed economici sulla disabilità lavorativa derivante da disturbi muscolo scheletrici.
I metodi utilizzati nello studio prevedono la somministrazione a gruppi professionali selezionati, di questionari validati, forniti al tempo zero e dopo un anno.
Adottando il metodo CUPID, abbiamo studiato una coorte di infermieri impiegati in reparti di medicina presso lOspedale Universitario di Varese. Tutti i soggetti sono stati valutati al tempo zero e dopo un anno di follow-up, sui fattori individuali e professionali di rischio, le caratteristiche psicologiche (tra cui la tendenza a somatizzare), lo stress occupazionale (mediante il questionario-ERI di Siegrist) e sui sintomi muscoloscheletrici.
Lo Stress occupazionale è risultato associato a dolore a livello lombare (LBP) e di collo/spalle (NSP), in entrambi i questionari trasversali.
Le nostre conclusioni sottolineano che la tendenza a somatizzare è un importante mediatore delle risposte individuali alle "esposizioni scatenanti", come ad es. il carico di lavoro psicologico, con importanti implicazioni in termini di salute e produttività della popolazione lavorativa.
Unulteriore indagine basata sui dati CUPID sta mostrando come la relazione tra dolore muscoloscheletrico e stress possa essere anche biunivoca. Infatti soggetti che al tempo zero hanno riportato uno o più siti anatomici con dolore hanno mostrato un rischio significativamente aumentato di riferire uno stress lavoro correlato al questionario raccolto dopo un anno.
Ulteriori indagini e approfondimenti allinterno dello studio CUPID sono a oggi in corso di sviluppo, anche in collaborazione con gli altri centri europei partecipanti.